PERSONAGGIO
protagonista
antagonista
spalla
interesse sentimentale
Il racconto cinematografico ruota attorno alle avventure di un personaggio principale (protagonista), e ai suoi rapporti con gli altri personaggi (il suo avversario, o antagonista), i suoi alleati o personaggi minori (la spalla, il servo). Normalmente ogni storia coinvolge anche i sentimenti: è attraverso i sentimenti che si crea emozione e ci si assicura la partecipazione emotiva dello spettatore.
Cerchiamo di approfondire.
COSTRUIAMO IL PERSONAGGIO
Il personaggio cinematografico è la persona, o soggetto fisico, attorno al quale e per il quale nasce e si sviluppa una storia per immagini, il nostro film.

Solitamente ogni film ha al suo centro le azioni e le avventure di determinati personaggi, primo fra tutti il protagonista, o personaggio principale. Senza protagonista non può esserci racconto.
Nel costruire i vari personaggi, ma soprattutto il personaggio principale, dobbiamo innanzitutto rispondere a quattro domande fondamentali:
- Chi è e come è il personaggio. Dobbiamo quindi conoscerlo a fondo.
- Cosa vuole e perché.
- Chi gli si oppone, ovvero chi è il personaggio antagonista.
- Che cosa succede se il personaggio non riesce a ottenere quello che vuole, cioè fallisce.
Rifacciamoci ancora una volta al nostro modello, il teatro. Nel teatro greco antico i vari personaggi
enunciavano i loro pensieri, le loro opinioni, i dubbi e le intenzioni a voce, attraverso monologhi. Nel
cinema, invece, fanno tutto ciò tramite l’azione. La struttura portante del nostro racconto per immagini
è rigorosamente costituita da personaggio e azione. Questi due elementi vivono in simbiosi, per così
dire, sono complementari.
La creazione dei personaggi è probabilmente una delle parti più difficili nello scrivere una sceneggiatura.
È il punto di partenza e bisogna farlo con molta attenzione.
Riprendiamo il nostro schema e chiediamoci chi è il nostro personaggio.
Applichiamo qui la tecnica che si applica per la costruzione di una biografia. Prima scegliamo il nome.

Il nome del nostro personaggio principale è molto importante perché lo caratterizza in molti modi.
Scegliamolo con cura, perché c’è differenza tra Ovidio e Alex, tra Sonia e Gertrude o Biancaneve e
Grimilde. Ognuno di questi nomi, preso singolarmente, ci svela subito in modo chiaro e netto qualche
elemento della sua personalità.
Un nome come Ovidio è più adatto a un personaggio calmo, studioso, riflessivo; Alex invece rispecchia
una personalità più vivace, avventurosa e dinamica. Sonia ci porta alla mente un carattere sensuale e
dolce. Per contrasto Gertrude potrebbe essere scontrosa, permalosa, persino cattiva. Gli esempi potrebbero
continuare.
Pensiamo ad alcuni personaggi di film molto famosi, come Indiana Jones, Harry Potter, o Peter Parker
in Spiderman e Frodo nel Signore degli Anelli.
Indiana Jones in realtà è un soprannome. Il nome vero del personaggio interpretato da Harrison Ford è
Henry Walton Jones Junior. L’idea venne a George Lucas (ideatore e regista della saga Guerre Stellari) che
si ispirò ai film americani d’avventura degli anni trenta e ai fumetti dello stesso periodo (in Italia c’era
il poliziotto Dick Fulmine). In realtà all’inizio doveva chiamarsi Indiana Smith, ma fu Steven Spielberg,
regista del film, a scegliere Jones. Il Dottor Jones è un professore di archeologia, esperto di occultismo
e di antichità rare. La sua figura ha un doppio ruolo: quello di professore universitario (l’integerrimo professor Jones) e quello di coraggioso avventuriero in giubbotto di pelle, bisaccia e frusta (Indiana, che
un po’ ci ricorda il coraggio e l’audacia degli indiani del Nord America).
Il significato del nome Harry Potter è invece legato al mondo della magia. Il nome nasce dalla fantasia della scrittrice J. K. Rowling, che lo crea negli anni novanta. Il cognome Potter in realtà deriva dalla parole inglese pot che indica un vasetto di ceramica dove si possono preparare pozioni e intrugli, proprio come fa un mago o un alchimista. Harry è un nome molto comune in Inghilterra.
Peter Benjamin Parker è il vero nome di Spiderman, l’uomo-ragno. Peter, naturalmente, è la versione inglese di Pietro (dal greco petros che significa roccia). Benjamin, il suo secondo nome, sottolinea la sua personalità mite, il suo essere assolutamente normale prima dell’evento -la puntura di un ragno radioattivo- che lo trasformerà nel supereroe Spiderman. In questa veste il protagonista muta anche di personalità, dimostrando grande forza e incrollabile determinazione nella lotta contro il crimine.
Frodo Baggins è il giovane Hobbit protagonista della saga Il Signore degli Anelli. Il cognome Baggins significa borsa e denota quindi un personaggio che dovrà affrontare un viaggio lungo e irto di pericoli, proprio come quello che Frodo dovrà intraprendere.



Al di là del nome, infine, è il carattere che deve essere definito in modo netto. Ogni azione del personaggio
dovrà esserne una conferma. Per esempio, se Biancaneve propone una personalità ingenua e
semplice, Grimilde, la regina sua antagonista, rappresenta la quintessenza della malvagità, così come
Saruman, antagonista di Frodo nel Signore degli Anelli.
Per poter creare personaggi interessanti e soprattutto credibili o, come si dice, tridimensionali, è necessario
conoscerli bene: ciò che veniamo ad apprendere di un personaggio è attraverso le decisioni che
prende, decisioni basate sul suo modo di pensare e di agire.
Definiamo un personaggio tridimensionale in questo modo:

Ci sono essenzialmente tre tipi di personaggi:
- Il personaggio principale, o protagonista della storia. Il film riguarda lui.
- I personaggi secondari, che interagiscono con il protagonista e hanno un effetto significativo sulla storia (come per esempio l’antagonista).
- I personaggi minori, che aggiungono colore e atmosfera, come per esempio i personaggi comici.
Per ogni personaggio rilevante dobbiamo preparare una biografia, che comprenderà la sequenza degli
eventi importanti, dalla sua nascita fino a quando viene a trovarsi al centro della nostra storia.
La biografia è essenziale in questa fase conoscitiva perché soltanto creando la storia passata di ciascun
personaggio è possibile conoscerlo fino in fondo e determinare quindi il suo modo di comportarsi, agire
e pensare all’interno della nostra storia.
Chiediamoci:
- Dove è nato?
- Ha sorelle o fratelli?
- Che tipi di studi ha fatto?
- Quali amici ha? Quanti amici ha?
- Quali sono i suoi hobby?
- Che tipo di infanzia ha avuto?
- Come vive? Che lavoro fa?
- Come è la sua vita privata? Per esempio, ha una fidanzata? È sposato? Ha figli? Quanti?
- Qual è la sua giornata tipo?
- Fa sport?
- Ha senso dell’umorismo? È, al contrario, permaloso? È serio, oppure giocherellone?
- Quali sono le sue qualità e quali i suoi difetti?
Ciascun personaggio ha un ruolo importante nel film ed esprime un aspetto diverso del nostro tema. Nella creazione del personaggio, ci sarà utile sapere che ne esistono quattro modelli base che ritornano nella stragrande maggioranza dei film.
L’Eroe: è colui che ha una missione da compiere, ci aspettiamo che debba sconfiggere il male e far
trionfare il bene. Sono eroi Spiderman, Superman, Batman, James Bond, Indiana Jones, Harry Potter,
Frodo, Tony Stark Ironman, per citarne solo alcuni.
L’Antagonista: è colui che va contro l’Eroe e intralcia sempre i suoi piani. Rappresenta un vero problema
per l’Eroe e sconfiggerlo è una priorità. Saruman, lo stregone cattivo ne Il signore degli Anelli è un
formidabile antagonista.
L’Amico/Alleato: rappresenta il personaggio di supporto dell’Eroe, colui che lo sostiene e gli dà coraggio
nei momenti più difficili. È un amico, una persona fidata sulla quale si può sempre contare. Basti
pensare a Sam il giardiniere, il grande e fedele amico di Frodo ne Il Signore degli Anelli, oppure Alfred il
maggiordomo di Bruce Wayne, vale a dire Batman.
Il personaggio romantico: interagisce strettamente con il protagonista e ne mette in mostra il carattere
emotivo e sentimentale. Basti pensare a Maryjane per Peter Parker in Spiderman, o la principessa
Leia in Guerre Stellari per Han-Solo.
Ciascun personaggio che creiamo deve essere innanzitutto credibile. Non può essere o solo buono o solo cattivo: i personaggi più interessanti sono quelli che contengono nelle loro personalità tratti positivi e qualche tratto negativo, proprio come accade nella realtà.
I personaggi infine si riveleranno a noi attraverso sei elementi:
- Attraverso le loro azioni.
- Nel confronto con altri personaggi.
- Da cosa dicono di loro gli altri personaggi.
- Attraverso i dialoghi.
- Da come agiscono quando sono sotto pressione.
- Dalle loro abitudini.
Quella che è la nostra idea del carattere e della personalità del personaggio protagonista (e del contorno
di personaggi che attorno a lui ruota e agisce) deve tradursi però per lo più in immagini, in azione scenica.
In misura minore, e indirettamente, per mezzo del dialogo e di descrizioni. Come fare? Vediamo
qualche esempio.
Prendiamo Indiana Jones ne I predatori dell’arca perduta.
Come veniamo a fare la sua conoscenza?
Ovviamente, nella prima scena. In 12 minuti in tutto, dopo una sovraimpressione che ci informa che
siamo in Sud America nel 1936, unico dato esplicito diretto, è l’azione che ci propone subito Indiana che:

- Raggiunge il tempio nella jungla, accompagnato da una sola delle guide che inizialmente lo accompagnavano (scopriamo che sono fuggite perché «Nessuno è mai uscito vivo da lì»);
- Viene assalito dai ragni e vede lo scheletro di un precedente esploratore;
- Supera la botola e trappole varie e scopre l’idolo d’oro;
- Sospettando una trappola, riempie di sabbia un sacchetto perché pesi come l’idolo, e rapidamente sostituisce l’idolo con il sacchetto;
- Inutile stratagemma. Mentre esce, tutto gli crolla addosso;
- Cerca scampo, ma la guida gli sottrae l’idolo e lo abbandona;
- Si infila sotto un muro che si sta chiudendo e rotola fuori riuscendo all’ultimo istante anche a recuperare la frusta che aveva dimenticato all’interno;
- Uscito fuori vede che la guida è morta, riprende l’idolo mentre un masso gli rotola addosso;
- Si scontra con Belloq, un francese che si scopre essere sua vecchia conoscenza, alla testa di una tribù di indigeni, che gli ruba nuovamente l’idolo;
- Inseguito dalle frecce dei guerrieri, sale al volo sull’aereo di un suo amico che lo attende;
- Finalmente. Ma sul sedile dell’aereo c’è un enorme serpente.
Un ritmo mozzafiato.

Come esercizio, prova a individuare, per ogni punto di questo racconto, quale sia l’elemento della personalità di Indiana di cui veniamo indirettamente, ma alquanto efficacemente, informati.